La paga oraria in uno stabilimento cinese della Piaggio è di 40 centesimi!!

Poche settimane fa l’amministratore delegato della Piaggio presentava il piano triennale annunciando, in prospettiva, l’apertura di stabilimenti in Africa e, in tempi assai più ravvicinati, il potenziamento della presenza del gruppo in India e Cina da dove partire per vendere i prodotti in tutto il continente asiatico
La Cina si appresta a diventare il maggior mercato oltre che il primo centro finanziario del pianeta dice   Roberto Colaninno  ad  “Affari&Finanza” di Repubblica, annunciando che il gruppo si espanderà in tutta l’area, basti pensare che in Vietnam vengono venduti 3 milioni di scooter e moto, 8,4 in India e  17 milioni in Cina. E non parliamo solo di mezzi a due ruote, perchè la Piaggio ha ormai esportato in questi paesi le linee produttive di mezzi ormai fuori mercato in Europa come l’Apecar su cui vengono montati diversi motori a benzina e diesel
Mentre in Italia  Piaggio  non assume e ricorre sistematicamente alla cassa integrazione, nel sud est asiatico per oltre un decennio è stata costruita una fitta rete di fornitori locali commissionando a fornitori cinesi la produzione di numerosi componenti. L’apertura degli stabilimenti in Cina è concertata direttamente con le autorità Governative che detengono quote azionarie significative di molte industrie Nel 2004 , in Cina, la Piaggio ha costruito con il gruppo Zongshen una joint venture che si poggia su uguali quote azionarie (controllo del 45% ciascuno). Zongshen è un marchio sconosciuto in Europa ma noto e apprezzato in Cina . La joint venture si avvale di prodotti Piaggio  e produce all’anno oltre 210 mila veicoli.Per anni il sindacato ha parlato di delocalizzazione produttiva, negli anni ottanta e novanta si è trattato di una esportazione produttiva laddove il costo del lavoro è ridotto ai minimi termini con orari giornalieri di 10 ore, con i sabati lavorativi e non un’ora di sciopero. Ma negli ultimi 10 anni, alla delocalizzazione pura e semplice è subentrata una diversa strategia, quella di costruire alleanze con marchi locali e iniziare a produrre per i mercati emergenti.Le dimensioni della fabbrica di Pontedera sono andate riducendosi negli anni e si parla di chiusura dello stabilimento spagnolo dove viene prodotto il derbi che potrebbe essere o trasferito in sudamerica o importato (in parte) in Italia.Una strategia, quella del gruppo Piaggio, globale che guarda ai mercati emergenti e opera per la riduzione del costo della manodopera negli stabilimenti europei con la solita motivazione capitalistica della competitività.Una inchiesta commissionata dalla Cisl ha studiato lo stabilimento cinese e da essa apprendiamo che gli operai vengono assunti da una agenzia di intermediazione controllata dallo stato, che gli operai firmano i contratti due mesi dopo avere iniziato a lavorare, operai\e che non conoscono i contenuti del contratto siglato di cui non possiedono copia.I neoassunti il primo mese ricevono  la metà salario, al secondo mese si arriva all’80% dello stipendio  e poi via via si registrano piccolissimi aumenti e solo dopo un anno e mezzo circa si arriva al salario intero.A carico dei lavoratori è l’assicurazione contro gli infortuni pari ad una cifra di circa circa 6 euro mensili pari  al 6-7% dello stipendio, a carico loro sono le tute da lavoro, i guanti e perfino il logo aziendale da cucire  sugli indumenti di lavoro.Gli orari di lavoro ? 12 ore  al giorno in una settimana di  6 giorni per un orario settimanale di ben 72 ore , anche se alcuni reparti scendono a 10 ore  giornaliere (e una sessantina a settimana) e senza alcuna distinzione tra lavori notturni e diurni con l’azienda che ha predisposto dentro la fabbrica un grande dormitorio per ridurre al minimo i tempi di spostamento tra casa e lavoro ed avere una manodopera sempre a disposizione. Ovviamente il dormitorio è a carico dei lavoratori.  Il salario minimo legale si aggira attorno a 90 euro il mese.Nei mesi scorsi ci sono stati scioperi e rivolte in molti stabilimenti della Cina e per questa ragione in diverse città il salario minimo è stato portato a 110 euro (vige il sistema delle gabbie salariali). Lo stipendio medio mensile nella fabbrica Zongshen arriva a 160 euro con  paga oraria di circa  40 centesimi di euro.E poi vengono  a parlare di etica, responsabilità e marketing per occultare uno sfruttamento selvaggio e condizioni di semischiavitù. Questa è la gobalizzazione capitalistica.

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